Tedeschi del Caucaso

Tedeschi del Baltico
Deutschbalten
Baltendeutsche
Luogo d'origineBandiera della Germania Germania
Linguatedesco, russo, georgiano, armeno, azero
Religioneprotestantesimo
Distribuzione
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica

I tedeschi del Caucaso o tedeschi caucasici (in tedesco Kaukasiendeutsche) fanno parte della minoranza tedesca in Russia e nell'Unione Sovietica. Migrarono nel Caucaso principalmente nella prima metà del XIX secolo e si stabilirono nel Caucaso settentrionale, in Georgia, in Azerbaigian, in Armenia e nella regione di Kars (l'attuale Turchia nord-orientale). Nel 1941, la maggior parte di loro fu deportata in Asia centrale e Siberia durante i "trasferimenti" di popolazione di Iosif Stalin nell'Unione Sovietica.[1] Dopo la morte di Stalin nel 1953 e l'inizio del disgelo, ai tedeschi del Caucaso fu permesso di tornare, anche se pochi lo fecero.[2] Molti furono assimilati e, dopo il 1991, emigrarono in Germania.[3] Sebbene oggi la comunità sia una piccola frazione di quella che era una volta, molte chiese ed edifici tedeschi sono ancora esistenti, e alcuni sono stati trasformati in musei.

Chiesa del Salvatore, una chiesa tedesca a Baku, in Azerbaigian
  1. ^ Pavel Markovich Polian, Against Their Will (Polyan's book)|Against Their Will: The History and Geography of Forced Migrations in the USSR, traduzione di Anna Yastrzhembska, Budapest, Central European University Press, 2004, pp. 330–331, ISBN 9789639241688.
  2. ^ Irina Mukhina, The Germans of the Soviet Union, London, Routledge, 2007, pp.  127.–129, ISBN 9780415407311.
  3. ^ Mukhina, p. 169.

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